“IO SENTO”
PIANETA DOMICILIO: LUNA
PIANETA ESALTAZIONE: VENERE
ELEMENTO: ACQUA
GENERE: FEMMINILE
MITO: EDIPO
Con il Cancro, arriviamo a parlare dell’ultimo segno del primo quartetto zodiacale e del primo segno facente parte della triade d’acqua, elemento estremamente legato al mondo esoterico. Chi possiede un sole in segno d’acqua, un ascendente o “placement” di pianeti luminari o personali nei segni di questo elemento, ha una sensibilità e una percezione che solitamente gli altri elementi non hanno. Ovviamente, questi tratti vanno contestualizzati e verificati, come sempre, nell’insieme della carta natale. Per fornirvi un esempio esplicativo del tipo di acqua che questo segno rappresenta, possiamo pensare all’acqua cancerina come a quella limpida di un fiume che scorre tra le montagne, fiume che poi sfocerà in un lago con le sue acque profonde ma pur sempre cristalline.
Dominato dalla Luna, denota una grande sensibilità; è infatti uno dei segni più sensibili, ricettivi e sognatori dell’intero zodiaco. La tipologia di questo segno è di norma estremamente passiva e ricettiva, tende a non ricercare situazioni di tensione e ad imporsi caratterialmente sugli altri. Questa passività la ritroviamo sia al femminile che al maschile; infatti, nell’uomo non troveremo una figura autorevole e mascolina come nel segno dell’Ariete. Anzi, avremo uomini molto femminili con una straordinaria sensibilità, gentili ed aggraziati. Di fatto, quando ci troviamo davanti a una persona con il sole in questo segno (discorso che vale anche per l’ascendente), avremo sempre modi di fare gentili, misurati, amabili, cortesi, mai predominanti se non da una dolcezza d’animo. Dolcezza che andremo a ritrovare anche nell’ambiente, inteso come casa, altra simbologia del pianeta dominante di questo segno. La casa ed il nido materno sono di fatti la sua zona di comfort, salvo tensioni all’interno del tema natale individuale. Il più delle volte in questo segno troviamo un femminile potente, tradizionale, dove è sempre presente il desiderio materno; femminilità che, se consapevole delle proprie capacità, diventa magnetica e sensuale, pervasa da un’aura di silenziosa magia, per nulla debole.
Venere, esaltata nel segno del Cancro, denota il sentire, il cogliere segni impercettibili agli occhi di molti, sensibilità emotiva spesso colpevole delle sparizioni legate a questo segno. Sparizione da non confondere con quella legata al simbolo dei Pesci, dove troviamo una fuga vera e propria da tutto ed anche da sé stesso, ma legata a un ritornare ad avere i propri spazi perché ha bisogno dei suoi luoghi di silenzio ed i suoi momenti di ritiro dopo periodi di grande agitazione. Come per ogni segno, per poter apprendere al meglio le simbologie, bisogna affrontare il mito legato ad esso. In questo caso, con il mito di Edipo, andiamo proprio ad analizzare l’archetipo legato al segno del Cancro. Archetipo studiato dallo stesso Freud ed elaborato nell’ambito della teoria psicoanalitica “il complesso di Edipo”.
Nel mito troviamo il ritorno al materno. Edipo, infatti, viene abbandonato dai genitori su un monte, dopo che essi si erano recati dall’oracolo per chiedere delle sorti del loro figlio. L’oracolo predice ai genitori che il figlio avrebbe ucciso il padre e sposato la madre, e sarebbe stato la rovina della città. Da qui la decisione di abbandonarlo sul monte, dove viene però trovato da un pastore e cresciuto come principe dai sovrani di Corinto, che ancora non avevano eredi. Divenuto grande, Edipo decide a sua volta di consultare l’oracolo che gli professa lo stesso destino: avrebbe ucciso il padre, sposato la madre e sarebbe divenuto la rovina della città. Non sapendo di essere stato abbandonato alla nascita, decide quindi di partire per Tebe (sua città di origine), dando vita così alla profezia dell’oracolo, uccidendo il padre e sposando la madre come conseguenza di vari eventi. Chiaramente, qui siamo andati a riassumere il più possibile quello che è il mito per poterci concentrare di più sulla parte astrologica del segno.
Collegandoci a ciò, il legame con le origini e l’infanzia rimane molto vivo all’interno della tipologia cancerina. Il segno non si sentirà mai abbastanza grande, sempre sognatore, anche da adulto, sempre alla ricerca di un nido sicuro, un nascondiglio segreto che può essere tradotto – all’interno di una casa – con una stanza dei giochi, oppure con cimeli di famiglia, fotografie, film ed oggetti collegati a ricordi del passato, il tutto riconducibile alla Luna, domicilio unico del segno.
Tutta questa sensibilità, questo attaccamento al passato, nasconde anche una sorta di “lato oscuro” dettato dall’isolamento e dalla malinconia. Malinconia vissuta come luogo in cui è necessario ritornare; il Cancro si immerge completamente per rivivere, anche con nostalgia, momenti del passato in cui era vivido un barlume di felicità. Il legame con il dominio Lunare lo ritroviamo soprattutto nell’influenza che essa esercita nell’umore del segno, che può variare, esattamente come i transiti lunari, nel giro di pochi giorni, a volte anche ore. Transiti che lo portano ad avere crisi esistenziali con più frequenza di un qualsiasi altro segno. Ma è proprio qui che si nasconde la sua vera forza. Il Cancro è infatti emotivamente più solido e forte, abituato ad esprimere le proprie debolezze rispetto agli altri segni nel loro crollo emotivo.
Ma con una sensibilità così profonda, spesso confusa con fragilità, ci chiediamo quando il Cancro diventa grande per davvero, evolvendosi ed uscendo dalla sua comfort zone? Per rispondere a questa domanda, riporto una citazione dell’astrologo Marco Pesatori, tratta dal suo libro “Segni”:
“Conquistare la composta consapevolezza della forza del proprio cuore trasforma la fragilità emotiva che sfalda e indebolisce l’io, in luce irradiante di serenità. L’immaginazione e la fantasia non sono più vie obbligate di fuga, ma diventano veicolo di un magico che dà colore e vita al circostante. La luce interiore conosciuta e conquistata, libera il Cancro dal dominio del notturno e gli apre la porta del rifugio soffocante da dove il mondo risultava sempre troppo lontano e inarrivabile.”